ITALICI SCEMPI

IL PONTE DI FABIO MASSIMO
(Cliccare sulla foto per vederla ingrandita)

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Non mi è mai piaciuto Fabio Massimo il Temporeggiatore, così come non mi sono mai piaciuti, e non mi piacciono, tutti i furbetti che la storia ha consacrato all’eternità. Detto questo, quel ponte che porta il suo nome, eretto oltre duemila anni fa a Massa di Faicchio, non lontano dalla mia casa avita, rappresentava una sorta di memoria storica intrisa di fascino.  Ricordo bene che, quando ero  ancora uno studente e vivevo altrove, percepivo come un imperativo categorico includerlo nel “radici tour” dedicato ai nuovi amici e alle fidanzatine. Quante foto, in tanti anni! Era proprio gradevole passeggiare nei dintorni e ascoltare la musica del Titerno, che scorre rapido sotto di esso, immaginando le truppe di Fabio Massimo – parliamo dela Seconda Guerra Punica – che contrastavano quelle di Annibale, provenienti dalla Puglia e in marcia verso Roma. Per duemila anni ha resistito a guerre, terremoti, all’incuria umana e, fino a poco tempo fa, offriva a tutti un suggestivo e romantico spaccato delle italiche vestigia. Sarebbe rimasto lì in eterno se la follia umana, che alberga ovunque e chissà perché nel nostro Paese raggiunge livelli di eccellenza, non avesse deciso di perpetrare uno scempio che, se fosse contemplato dal codice penale, lo si potrebbe configurare come un crimine contro l’Umanità. Oggi il ponte è uno squallido e volgarissmo attraversatoio e gli è stata sottratta la sua atavica bellezza. Non so come sia possibile che degli esseri umani si riducano a tanta bieca opera distruttiva: avidità, soldi, incultura, cinismo, da soli, non bastano a giustificare uno scempio di tale portata. L’intervento di restauro, tra l’altro, è penoso a prescindere dai suoi effetti deleteri. Sembra quasi che si sia voluto infierire a ragion veduta per trasformare uno splendido reperto storico e archeologico in una massa informe di bruttezza assoluta. Quando sono andato a vederlo mi si è spezzato il cuore, mentre tanti ricordi affioravano alla mente. Qualcuno, di cui ignoro l’identità e che deve aver provato analoghe sofferenze, ha celebrato un de profundis e lo ha collocao in rete.
Lo ripropongo quale ennesima testimonianza della scempiaggine umana.

ADDIO, VECCHIO PONTE DI FABIO MASSIMO

3 pensieri riguardo “ITALICI SCEMPI

  1. Ringrazio per il bell’articolo, sono gli stessi sentimenti che ho provato anche io, e che mi hanno spinto alla realizzazione del video commemorativo. La cosa che oggi, però, mi da più tristezza è vedere che la popolazione riesce solo ad inserire commenti sull’etere della serie “facciamo qualcosa”, ma quando si poteva fare qualcosa in un consiglio pubblico aperto con ordine del giorno “”il ponte”, da 100 e più persone iscritte, solo in 2 eravamo li a proporre soluzioni.
    Allora non so più che chiedermi e ho preferito uscire dal gruppo.
    Un saluto
    “Un amante del Ponte Fabio Masssimo”

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  2. E’ molto bello il tuo blog, e mi piace quello che scrivi, Io adoro i vecchi ponti in pietra come questo. La Liguria ne è ricca. Mi piace dipingerli nei miei quadri.
    Buon cammino, cavaliere. Anch’io lo sono stato. Forse lo sono ancora.
    Se vuoi, vieni a trovarmi. volans

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