A volte è triste avere ragione

Leggendo la rassegna stampa, questa mattina, che riporta con ampio risalto il declassamento dell’Europa da parte di S&P, principale agenzia di rating, mi è tornato alla mente un mio vecchio articolo, addirittura del lontano 1977, pubblicato sulla prestigiosa “Rivista di Studi Corporativi”, diretta da Gaetano Rasi. Mi costò strali, in quel periodo, in quanto la mia vocazione europeista era vista con scarsa simpatia in un ambiente fortemente connotato da rigurgiti nazionalisti. A onor del vero l’essere troppo avanti, rispetto ai tempi, mi costò anche altro, ma non è il caso di rinvangare tristi storie, oramai abbondantemente archiviate dal fluire degli eventi. Ciò che mi preme sottolineare è che i nodi, presto o tardi, vengono al pettine. Bisogna prima pensare all’Europa Politica, sostenevo, e poi a quella economica. Bisogna formare gli Stati Uniti d’Europa e superare le divisioni nazionaliste, sentirsi veramente “Fratelli d’Europa” e il resto verrà da sé.
“Una politica monetaria europea è la conseguenza, non la causa – scrivevo allora – della unificazione delle politiche economiche dei singoli Stati”. A volte è davvero triste avere ragione.
(lino lavorgna) – L’articolo del 1977 fu firmato con il nome di battesimo, Pasquale



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