22 agosto 1922: un colpo di fucile spezza la giovane vita di Michael Collins, il più grande Eroe Irlandese, Martire per la Libertà di un popolo da sempre vessato dalla tirannide inglese. Sono trascorsi novanta anni e la verità sulla sua morte, su chi armò la mano assassina, giace ancora nelle segrete stanze di chi ha tutto l’interesse a che essa resti obnubilata. Quella verità che tutti conosciamo e che non possiamo affermare, in mancanza di prove certe, nemmeno dopo che un Grande Regista l’abbia lasciata trasparire in quel capolavoro di film intitolato: “Michael Collins”. Echeggiano nell’aere, come se fossero sospinte da un inconscio che chiede di fare luce su una tragedia sconvolgente, le tristi parole pronunciate, con voce melliflua e cadenzata, da Eamon De Valera, nel 1966: “E’ mia opinione che a tempo debito la Storia riconoscerà la grandezza di Michael Collins. E ciò avverrà a mie spese”. Già… a sue spese. E forse anche a spese di qualcun altro, che a Londra tirò un sospiro di sollievo, oltre a brindare, quando giunse la notizia che l’Irlanda aveva perso il suo Eroe.
(lino lavorgna)