
Il mobbing è una piaga che si sta diffondendo in modo sempre più massiccio, nel mondo del lavoro, creando un numero altissimo di vittime, molte delle quali, purtroppo, non reggendo il forte stress, giungono a gesti estremi.
In Italia non esiste ancora un’adeguata legislazione in merito e il mobbing viene trattato nell’ambito delle norme che disciplinano i rapporti di lavoro. È ora, invece, di inquadrare il reato in una legge specifica, che preveda pene severe per chi attenti alla vita dei lavoratori. In Parlamento giacciono da molto tempo delle proposte di legge in merito, una delle quali redatta dallo scrivente e inviata ad alcuni parlamentari, ma di avviare una seria discussione per ora non se ne parla.
La proposta da me redatta si basa sui concetti espressi in un articolo del 2020: “Mobbing, urge una legge”, pubblicato nel magazine “Ondazzurra”.
Nel numero 110 della rivista Poeti nella società, diretta dall’amico Pasquale Francischetti e con la quale collaboro da circa quindici anni, è presente un racconto ispirato proprio a una vicenda di mobbing: “La zoccola con i tacchi a spillo e il cavaliere errante” (Pagine 27-32).
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