TWITTER: LE VITTIME DIVENTANO CARNEFICI!

Ancora una volta mi devo occupare di Twitter, i cui censori reiterano comportamenti paradossali, dimostrando una spaventosa inadeguatezza al ruolo. (Vedere anche articolo: Twitter la baraonda del libero arbitrio, risalente al mese di luglio 2022)

Un giorno saremo tutti giudicati per le nostre azioni nei confronti del meraviglioso popolo dell’#Ucraina e del suo straordinario presidente #Zelensky. Vorrei avere 20 anni solo per essere lì, al loro fianco. E voi, ventenni di oggi, che cosa fate? #SlavaUkraïni #MaCheFreddoFa

Lo scorso 22 gennaio ho pubblicato nel mio vecchio profilo Twitter (disattivato e sostituito dal nuovo account https://twitter.com/LinoLavorgna) la succitata foto, che non necessita di commenti. Ovviamente non è stata gradita dai “putiniani de noantri” e fin qui nulla di strano.
Una tizia, per esempio, dopo aver pubblicato un commento stupido, secondo il tipico comportamento dei vigliacchi, mi ha bloccato presumendo che non potessi vedere la risposta. Non sapeva, la cretinetta, con chi avesse a che fare e pertanto l’ho sbugiardata dopo aver recuperato il suo tweet ed è finita lì.

Non sono mancati altri i commenti ancora più idioti ai quali, ovviamente, non ho dato alcuna importanza. Un certo Carlo Ulivi, però, si è prodotto in offese, volgarità e accuse campate in aria. Di seguito alcuni commenti: gli altri sono stati cancellati.


Alla mia replica, cancellata da Twitter, ha replicato con un commento molto offensivo: egocentrico, giornalaio che vive di chiacchiere, etc.

A questo punto ho ritenuto di segnalare il molestatore a Twitter, dopo aver replicato come segue:

Risultato? Twitter invece di censurare il molestatore ha bloccato il mio account, chiedendomi di rimuovere il Tweet!

Ovviamente mi sono guardato bene dall’ottemperare alla loro assurda richiesta e ho replicato al messaggio asserendo che non consento a nessuno, tanto meno a loro, di darmi lezioni su qualsivoglia argomento e ancor meno in campo comportamentale. Ho aperto, pertanto, il succitato nuovo account, il cui primo post contiene proprio il link a questo articolo, perché le prevaricazioni non solo non le subisco ma le rimando ai mittenti con un sonoro vaffa. Con tutti i media a mia disposizione posso fare senz’altro a meno di Twitter, se il prezzo da pagare è il dover sopportare non solo l’imbecillità degli italioti ma il sovvertimento dei valori praticato da chi l’imbecillità dovrebbe reprimere.

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